Dottor Claudio Angelini

Capo Sezione di Nefrologia e Dialisi

Aree di interesse medico

Nefrologia e Dialisi

Specializzazione

Nefrologia

Pubblicazioni personali su PubMed

Role of the kidney in plasma cytokine removal in sepsis syndrome: a pilot study.

Calcium and phosphate plasma levels in dialysis patients after dietary Ca-P overload. Role of gastric acid secretion.

Evidence against hepatitis C virus trapping in dialysis membranes.

Posizioni

Le cliniche in cui lavora il medico

IRCCS Humanitas Research Hospital, Via Alessandro Manzoni, 56, Rozzano, MI, Italia
Humanitas Medical Care Milano De Angeli, Piazza de Angeli Ernesto, Milano, MI, Italia

Domande frequenti

Cos’è l’insufficienza renale?

L’insufficienza renale è quella condizione in cui i reni non riescono più a svolgere la propria funzione, che consiste nella regolazione dell’equilibrio idrico e salino, nell’eliminazione di acidi e scorie dall’organismo e nella produzione di ormoni (come l’eritropoietina).

Quando l’insufficienza renale si sviluppa rapidamente, da poche ore a pochi giorni, viene definita come “acuta”  ed è una condizione potenzialmente letale. Generalmente, se riconosciuta e trattata adeguatamente, può essere reversibile.

Quando invece l’insufficienza renale si sviluppa lentamente (nel corso di mesi o anni), viene definita come cronica. Essa è una condizione irreversibile e i sintomi si manifestano solo tardivamente, quando la malattia è già avanzata. In linea generale, si può rallentare l’evoluzione di questa condizione ma, se essa giunge al suo stadio più avanzato, rende necessario l’utilizzo della dialisi o il trapianto di rene.

Di cosa si occupa la Nefrologia e Dialisi?

L’équipe affronta in modo specifico l’inquadramento diagnostico delle malattie renali; in particolare vengono studiate e curate le glomerulonefriti primitive e le possibili forme di glomerulonefrite secondarie a malattie sistemiche quali il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, l’amiloidosi, la crioglobulinemia mista, le rimanenti vasculiti anca-relate nonché diabete e gotta e forme interstiziali acute.

Calcoli biliari: perché si formano?

Calcoli biliari, calcoli della cistifellea o calcoli della colecisti sono termini diversi per descrivere la formazione di cristalli di bile. La bile è un liquido prodotto dal fegato e immagazzinato nella colecisti, che è composto prevalentemente da acqua, grassi tra cui colesterolo, fosfolipidi, bilirubina e sali biliari. Grazie alla presenza di sali biliari, la bile immagazzinata nella colecisti (o cistifellea) si riversa nel duodeno e favorisce la digestione dei grassi introdotti con l’alimentazione.

Quando, per cause ancora non del tutto note, alcune delle sostanze che compongono la bile cristallizzano all’interno della colecisti si formano i calcoli biliari. In genere i calcoli sono costituiti da cristalli di colesterolo e di bilirubina e possono avere la dimensione che va da un granello di sabbia a una pallina da golf. Le persone con un rischio maggiore di sviluppare calcoli biliari sono più spesso di sesso femminile. Tuttavia, fattori quali la familiarità per i calcoli biliari, obesitàrapido dimagrimentodieta ricca di grassi e povera di fibre, gravidanzadiabete e alcuni farmaci (terapie estrogeniche, anticolesterolo) contribuiscono ad aumentare il rischio di sedimentazione e cristallizzazione della bile. 

Le cause della colica renale

Il dolore della colica dipende principalmente dal transito e dall’ostacolo rappresentato dai calcoli, la cui presenza può arrivare persino a bloccare il flusso di urina. I calcoli di dimensioni inferiore possono venire espulsi, con dolore maggiore o minore, durante la minzione.
Le coliche renali possono essere imprevedibili e per questo provocare un fastidio ancora maggiore nel paziente: finché, infatti, i calcoli si trovano nei reni, non provocano necessariamente sintomi, poiché hanno a disposizione uno spazio più ampio e non entrano a contatto con le pareti muscolari. Dal momento in cui, però, i calcoli si spostano attraverso l’uretere, causano un dolore lombare, intenso e improvviso, che può irradiarsi fino all’inguine, ai fianchi e alla schiena.