Nefrologia

Domande frequenti

Cos’è l’insufficienza renale?

L’insufficienza renale è quella condizione in cui i reni non riescono più a svolgere la propria funzione, che consiste nella regolazione dell’equilibrio idrico e salino, nell’eliminazione di acidi e scorie dall’organismo e nella produzione di ormoni (come l’eritropoietina).

Quando l’insufficienza renale si sviluppa rapidamente, da poche ore a pochi giorni, viene definita come “acuta”  ed è una condizione potenzialmente letale. Generalmente, se riconosciuta e trattata adeguatamente, può essere reversibile.

Quando invece l’insufficienza renale si sviluppa lentamente (nel corso di mesi o anni), viene definita come cronica. Essa è una condizione irreversibile e i sintomi si manifestano solo tardivamente, quando la malattia è già avanzata. In linea generale, si può rallentare l’evoluzione di questa condizione ma, se essa giunge al suo stadio più avanzato, rende necessario l’utilizzo della dialisi o il trapianto di rene.

Di cosa si occupa la Nefrologia e Dialisi?

L’équipe affronta in modo specifico l’inquadramento diagnostico delle malattie renali; in particolare vengono studiate e curate le glomerulonefriti primitive e le possibili forme di glomerulonefrite secondarie a malattie sistemiche quali il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, l’amiloidosi, la crioglobulinemia mista, le rimanenti vasculiti anca-relate nonché diabete e gotta e forme interstiziali acute.

Calcoli biliari: perché si formano?

Calcoli biliari, calcoli della cistifellea o calcoli della colecisti sono termini diversi per descrivere la formazione di cristalli di bile. La bile è un liquido prodotto dal fegato e immagazzinato nella colecisti, che è composto prevalentemente da acqua, grassi tra cui colesterolo, fosfolipidi, bilirubina e sali biliari. Grazie alla presenza di sali biliari, la bile immagazzinata nella colecisti (o cistifellea) si riversa nel duodeno e favorisce la digestione dei grassi introdotti con l’alimentazione.

Quando, per cause ancora non del tutto note, alcune delle sostanze che compongono la bile cristallizzano all’interno della colecisti si formano i calcoli biliari. In genere i calcoli sono costituiti da cristalli di colesterolo e di bilirubina e possono avere la dimensione che va da un granello di sabbia a una pallina da golf. Le persone con un rischio maggiore di sviluppare calcoli biliari sono più spesso di sesso femminile. Tuttavia, fattori quali la familiarità per i calcoli biliari, obesitàrapido dimagrimentodieta ricca di grassi e povera di fibre, gravidanzadiabete e alcuni farmaci (terapie estrogeniche, anticolesterolo) contribuiscono ad aumentare il rischio di sedimentazione e cristallizzazione della bile. 

Le cause della colica renale

Il dolore della colica dipende principalmente dal transito e dall’ostacolo rappresentato dai calcoli, la cui presenza può arrivare persino a bloccare il flusso di urina. I calcoli di dimensioni inferiore possono venire espulsi, con dolore maggiore o minore, durante la minzione.
Le coliche renali possono essere imprevedibili e per questo provocare un fastidio ancora maggiore nel paziente: finché, infatti, i calcoli si trovano nei reni, non provocano necessariamente sintomi, poiché hanno a disposizione uno spazio più ampio e non entrano a contatto con le pareti muscolari. Dal momento in cui, però, i calcoli si spostano attraverso l’uretere, causano un dolore lombare, intenso e improvviso, che può irradiarsi fino all’inguine, ai fianchi e alla schiena.